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Spacciarsela alla grande sul web (ovvero di come proclamo di essere un #massimoesperto, anche se non lo sono)

Credo che questa moda dello spacciarsi in tutte le occasioni per #massimiesperti “di qualcosa” sia sfuggita decisamente di mano. Il famigerato “self branding”, ovvero l’arte di fare di sé stessi un marchio vendibile (e/o spendibile) in qualsiasi occasione, rendendo sé stessi “persone di successo”, “esperti del campo X”, “maestri” o “guru” (anche se, di fatto, non è così) è una delle peggiori evoluzioni (o, a seconda del punto di vista, “involuzioni”) del pensiero dei nostri giorni.
“Spacciarsela” (senza averne titoli, o meriti effettivi sul campo) “is the way”.
Autoproclamarsi #massimiesperti del #settore è diventato il requisito “base” (nonché il viatico più veloce) per rendersi credibili agli occhi del pubblico.
Tanto nessuno andrà a controllare se il #massimoesperto è davvero un #massimoesperto, oppure no.
E allora cosa succede?


Che gente che non legge, scrive e pubblica libri (perché magari ha un seguito enorme).
Che gente che non scrive, tiene corsi di scrittura creativa (perché magari riesce a mettere in fila 3 parole di senso compiuto – e nella terra dei ciechi, l’orbo è un re*).
Che gente che #nonselainculanessuno, si (auto)proclama #massimoesperto #diSuccesso (perché…boh).
Che gente senza reali capacità venga innalzata al rango di divinità (perché…sì).
E così via.
Inquietante, vero?


Ancor più inquietante però, a mio modo di vedere, è proprio l’autoelezione di un determinato titolo.
Intendiamoci: ho i miei #massimiesperti e #guru preferiti, tanto sulla blogosfera, quanto su YouTube, quanto sui vari social network.
E credo che li abbiate anche voi.
Gente che mette capacità, conoscenze e competenze al servizio degli altri.
Al servizio nostro.
Veri e propri specialisti, che impiegano buona parte del loro tempo a studiare e ampliare il proprio bagaglio culturale, così da saperne sempre di più nei relativi ambiti di competenza.

Lo riconosci subito, un vero #massimoesperto da un #autodichiaratosi #massimoesperto.
Il primo, infatti, non si sognerebbe mai di scrivere (o dire) cose del genere:
“Il mio blog sulle chiavi a Brugola fa 36 visite e 2,2 commenti all’anno! È un blog di successo! Sono il punto di riferimento della ferramenta su internet!”
Oppure:
“Ho 45 iscritti al mio canale YouTube di fumetti! Io faccio divulgazione, non faccio recensioni! Sono il #massimoesperto fumettistico d’Italia!”


Intendiamoci: le views, i “numeri”, contano poco – o relativamente poco.
Sono solo un indicatore parziale di come vanno le cose; tuttavia, il creatore di contenuti dovrebbe badare principalmente a ciò che offre al pubblico, per tornare alla famigerata faccenda del “contenuto di qualità”.

Da un punto di vista “logico”, se un contenuto è buono (o eccellente), dovrebbe essere premiato dal pubblico, il quale (sempre a rigor di logica) dovrebbe essere in grado di riconoscere un contenuto di qualità da uno “fatto per”.


Ma se le cose non fossero così?
Se il pubblico fosse attratto maggiormente dalla fascetta che dichiara che “Libro X ha venduto 6 miliardi di copie”, che “la social star ha 300.000 followers su Instagram”, che “l’influencer accumula almeno 1000 commenti sotto ogni post”?
Cosa succederebbe, in questo caso?

Che il numero diventerebbe l’indicatore principale.
Che il follower penserebbe di potersi trasformare, con un semplice click, nell’influencer che tanto adora.
E che, per darsi un tono (almeno all’inizio), il follower “aspirante influencer” avrebbe quantomeno bisogno di auto-affibbiarsi titoli che non gli competono, in modo da crearsi una credibilità (che, al momento, non ha).

Ed ecco allora che saltano fuori i #massimiesperti dell’autoelezione.
Pallide imitazioni di un “prodotto originale”, che non hanno nulla dell’originale.
Ma che puntano a fare le stesse cose e gli stessi numeri, spacciandosi per quello che non sono.


In tutti e 4 i Vangeli canonici, Gesù non dice mai, nemmeno una volta, di essere il Figlio di Dio.
MAI.
Sono gli altri che lo appellano e lo indicano, di tanto in tanto, come tale.
E quando Ponzio Pilato chiede a Gesù: “Sei tu il Re dei Giudei?”, Gesù gli risponde: “Tu lo dici”.
I #massimiesperti dell’autoelezione, al posto di Gesù, avrebbero risposto: “Uà! Sono il #massimoesperto dei #massimiesperti dei Re dei Giudei. Sono proprio il Re dei Re. Sono il figlio di Dio. L’unto del Signore. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in una Giudea illiberale, governata da Erodi immaturi, e da farisei legati a un doppio filo coi romani, la cui gestione è economicamente e politicamente fallimentare”.

A differenza di molti sedicenti profeti e predicatori itineranti del suo tempo, Gesù era davvero un #massimoesperto. E se, da ateo, posso riservarmi il beneficio del dubbio sul fatto che fosse il figlio di Dio, il suo messaggio, sempre attuale e universale, lo rende un vero #massimoesperto, proiettandolo nell’empireo dei guru del Pensiero Filosofico di tutti i tempi.
Gesù, però, non si è mai autoproclamato #massimoesperto.
Non ne aveva bisogno.

A differenza di molti, molti altri.



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*E poi perché nessuno legge, ma tutti vogliono scrivere. Quindi anche se non ho le competenze, posso sentirmi in diritto di tenere un corso del genere per infinocchiare persone random (che non scriveranno mai, ovviamente).
**Metto le mani avanti: non è un attacco agli amyketty uanpisosi che si proclamano #massimiesperti (d’altronde l’hashtag ci ricordiamo tutti com’è nato – ovvero per scherzo. Almeno, all’inizio era così).

17 commenti:

  1. I vecchi taoisti dicevano che se un maestro ha bisogno di spiegarti che è un maestro, forse conviene cercarne un altro.

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  2. Uno sfogo interessante, pienamente condivisibile.

    Ma, se posso, la causa scatenante?

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    1. Più che uno sfogo, una constatazione sull'acqua calda. :)

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  3. Tranne dellimellow, lui è il GRANDISSSSSSIMO

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  4. Andiamo, io mi sono sempre dichiarato #massimoesperto di Berserk prima che ci fosse la moda dei #massimiesperti e prima che esistessero Youtube e i vari social.
    Sono fesso perché, nonostante sia stato tra i primi, non ne ho mai approfittato XD

    Moz-

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    1. Settimana prossima ripassa da queste parti. C'è una cosa su Berserk in programma che potrebbe interessarti. :)

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    2. Moz non avermene a male, ma sei ovunque ci sia scritto "berserk": Ti ricordo in un commento sulla quarta della collection nel 98, sul berserk chronicle...son passati 20 anni, c'è gente che si è laureata, ha trovato un lavoro si è sposata e ha avuto figli nel frattempo...devi superare questa ossessione per berserk.

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    3. @Sommobuta: perfetto, sono in attesa!
      @Baltas: questo fa di me un #massimoesperto della primissima ora, no? ;)
      Io mi sono laureato, ho fatto mille lavori... no, non sono sposato ma Berserk lo leggo ancora XD

      Moz-

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  5. Un gran bell articolo, che inquadra perfettamente la situazione ormai delirante in cui tutti sanno tutto di qualunque argomento.
    Colpa di Wikipedia e di Yahoo Answer.
    Un piccolo appunto su gesù, che sebbene non si dichiari figlio di Dio accetta l' appellativo spesso, si dichiara maestro (e vorrei ben vedere) e dice di essere venuto dai "reami di sopra" facendo intendere spesso la sua natura divina..
    è che Gesù appunto, sebbene non ne avesse bisogno, era umile, tanto da lavare i piedi ai suoi propri discepoli, tanto da parlare ai bambini e da "perdere tempo" con persone di ogni tipo...

    ps: mi puoi linkare il blog di chiavi a brugola? che è un argomento sempre interessante XD

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    1. Dovresti chiedere ad Aldo, Giovanni e Giacomo. Di brugole se ne dovrebbero intendere. :)

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  6. Io non ho mai avuto il coraggio di proclamarmi "esperto" di qualcosa, anche quando avrei voluto. Tuttavia, quando sono sicuro di avere una visione piu' lucida su un certo argomento, tendo ad assumere un tono autoritario, perche' ho bisogno di sentirmi preso sul serio

    La "spocchia" e' una specie di scarica a valanga, e ormai ci ha colpito un po' tutti. Il problema andrebbe estirpato alla radice, ovvero nelle scuole. La nostra generazione ormai e' andata

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    1. Non credo sia un problema di spocchia. E' un problema di non sapere quando è meglio tenere la bocca chiusa.

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  7. Purtroppo come ben sai sommo i numeri in generale non sono più sinonimo di qualità,basti guardare cosa gira su youtube.

    L'esempio di Gesù è stato fantastico,davvero calzava a pennello.

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  8. Sai, questo è il mio problema da anni. Aver paura per esser percepito come un "massimo esperto".
    Ora ti racconto una cosa.
    Qualche mese fa mi contatta uno in privato e mi dice: "Sai a che puntata dei "Simpson" si vedono i primi screzi tra i Van Houten?"
    Io gli segnalo la puntata del divorzio. Ma lui cercava una puntata precedente a quella...
    La cosa bella, che dopo un paio di scambio di opinioni, lui sapeva già già la risposta! In quel momento lui mi ha "insegnato" qualcosa che avevo dimenticato o semplicemente non ci avevo mai fatto caso. Ma poi mi fa: "Ma tu come fai a non saperlo? Non sei quello che scrive le Simpsonspedia? Non sai tutto dei Simpson?"
    E io gli faccio: "No, non so tutto. Sono uno che scrive post troppo lunghi :P"

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