2027.
La civiltà, così come noi la conosciamo, è crollata sotto il peso di sommosse, rivoluzioni, terrorismo e pandemie. Immigrati si spostano da un paese all’altro provocando caos e disordini. Ma c’è di più: dal 2009 non ci sono state più nascite. Non si conosce la causa, ma nessuna donna al mondo ha più partorito e l’infertilità è divenuta una vera e propria piaga. È un mondo senza bambini, un mondo terribile, grigio e…triste. L’uomo è sull’orlo dell’estinzione, solo un miracolo può salvarlo…
…e naturalmente il miracolo in questione è la prima donna incinta dopo 18 anni, una ragazza di colore pure abbastanza irritante, che si prenderebbe volentieri a calcagnate sulle gengive per tutta la durata del film (complice anche una voce stridula causa doppiaggio tremendo).
Tratto da un romanzo di nonmiricordoilnomedellautriceemiscocciodicercarlo, “I figli degli uomini” è il classico film che si può bollare come “è bravo e intelligente, ma non si applica”.
Le premesse per avere un capolavoro c’erano tutte: mondo al collasso, rivoluzioni popolari, caos politici. E l’infertilità globale che, nel giro di un centinaio d’anni potrebbe portare davvero l’uomo all’estinzione. Il problema della pellicola è che non ci viene spiegato niente di niente di quello che succede. Non sappiamo perché la civiltà è crollata, non sappiamo perché in tutto il mondo ci sono sommosse e sollevazioni popolari. E soprattutto non sappiamo perché le donne non riescono più a partorire. Se da un certo punto di vista può essere anche una scelta verosimile (in fondo ci sono tantissime malattie delle quali non conosciamo origine e cura, no?), dall’altra mi è sembrata troppo semplice come via “narrativa” da percorrere.
Anche i personaggi non mi hanno colpito: Theo, il protagonista (interpretato da Clive Owen), in un primo momento si muove solo per denaro, mentre poi ritorna “attivista politico” pronto a salvare il mondo dopo aver visto la ragazza incinta e dopo aver assistito all’uccisione dell’ex moglie (che non vedeva da 20 anni). La ragazza, come già detto, andrebbe lapidata per essere troppo arrogante e indisponente. I “Pesci”, gruppo terroristico che dovrebbe stare dalla parte degli immigrati e dovrebbe proteggere la ragazza incinta provoca solo casini su casini e si muove alla cazzo. Salvo solo il sempre immenso Michael Caine, che interpreta un vecchio vignettista politico ritiratosi a badare la moglie e a produrre droga in una mansione nascosta nel bel mezzo di una boscaglia.
Questi però sono gli aspetti negativi che io ho evidenziato. Se riuscite a sopportarli (e non è detto che per voi siano dei problemi, eh) si ha davanti un film che regala scene indimenticabili. Theo che va a trovare il cugino filantropo per chiedergli un favore è una di queste: il cugino infatti colleziona opere d’arte sottratte alla furia e alla distruzione. E allora ecco l’entrata con il David di Michelangelo, o la sala da pranzo con un bel Guernica di Picassiana memoria a fare da sfondo. Per non parlare del “centro di accoglienza” per gli immigrati. O della scena in cui tutto, per un istante – guerra compresa -, si ferma, dinanzi all’apparizione del primo bambino dopo 18 anni di infertilità.
Film distopico dal potenziale enorme, potenziale abbastanza sprecato, ma comunque meritevole di uno sguardo. Fosse anche per la parte finale, molto evocativa.
La civiltà, così come noi la conosciamo, è crollata sotto il peso di sommosse, rivoluzioni, terrorismo e pandemie. Immigrati si spostano da un paese all’altro provocando caos e disordini. Ma c’è di più: dal 2009 non ci sono state più nascite. Non si conosce la causa, ma nessuna donna al mondo ha più partorito e l’infertilità è divenuta una vera e propria piaga. È un mondo senza bambini, un mondo terribile, grigio e…triste. L’uomo è sull’orlo dell’estinzione, solo un miracolo può salvarlo…
…e naturalmente il miracolo in questione è la prima donna incinta dopo 18 anni, una ragazza di colore pure abbastanza irritante, che si prenderebbe volentieri a calcagnate sulle gengive per tutta la durata del film (complice anche una voce stridula causa doppiaggio tremendo).
Tratto da un romanzo di nonmiricordoilnomedellautriceemiscocciodicercarlo, “I figli degli uomini” è il classico film che si può bollare come “è bravo e intelligente, ma non si applica”.
Le premesse per avere un capolavoro c’erano tutte: mondo al collasso, rivoluzioni popolari, caos politici. E l’infertilità globale che, nel giro di un centinaio d’anni potrebbe portare davvero l’uomo all’estinzione. Il problema della pellicola è che non ci viene spiegato niente di niente di quello che succede. Non sappiamo perché la civiltà è crollata, non sappiamo perché in tutto il mondo ci sono sommosse e sollevazioni popolari. E soprattutto non sappiamo perché le donne non riescono più a partorire. Se da un certo punto di vista può essere anche una scelta verosimile (in fondo ci sono tantissime malattie delle quali non conosciamo origine e cura, no?), dall’altra mi è sembrata troppo semplice come via “narrativa” da percorrere.
Mi ricorda qualcosa, questo film...
Anche i personaggi non mi hanno colpito: Theo, il protagonista (interpretato da Clive Owen), in un primo momento si muove solo per denaro, mentre poi ritorna “attivista politico” pronto a salvare il mondo dopo aver visto la ragazza incinta e dopo aver assistito all’uccisione dell’ex moglie (che non vedeva da 20 anni). La ragazza, come già detto, andrebbe lapidata per essere troppo arrogante e indisponente. I “Pesci”, gruppo terroristico che dovrebbe stare dalla parte degli immigrati e dovrebbe proteggere la ragazza incinta provoca solo casini su casini e si muove alla cazzo. Salvo solo il sempre immenso Michael Caine, che interpreta un vecchio vignettista politico ritiratosi a badare la moglie e a produrre droga in una mansione nascosta nel bel mezzo di una boscaglia.
Io lo adoro, Michael Caine
Questi però sono gli aspetti negativi che io ho evidenziato. Se riuscite a sopportarli (e non è detto che per voi siano dei problemi, eh) si ha davanti un film che regala scene indimenticabili. Theo che va a trovare il cugino filantropo per chiedergli un favore è una di queste: il cugino infatti colleziona opere d’arte sottratte alla furia e alla distruzione. E allora ecco l’entrata con il David di Michelangelo, o la sala da pranzo con un bel Guernica di Picassiana memoria a fare da sfondo. Per non parlare del “centro di accoglienza” per gli immigrati. O della scena in cui tutto, per un istante – guerra compresa -, si ferma, dinanzi all’apparizione del primo bambino dopo 18 anni di infertilità.
Film distopico dal potenziale enorme, potenziale abbastanza sprecato, ma comunque meritevole di uno sguardo. Fosse anche per la parte finale, molto evocativa.
L'ho visto... a me è piaciuto, nonostante i difetti che hai elencato... visivamente è molto bello (hai dimenticato di citare la scena più bella, il pallone-maiale che vola tra le ciminiere, citazione della copertina di Animals dei Pink Floyd), la trama è buona (anche se lacunosa) e la realizzazione è ottima (IMHO)
RispondiEliminaInfatti ho tenuto a precisare che sono difetti completamente soggettivi. :) Sono andato a sbirciare la pagina wiki inglese del romanzo, sembra bello (e ha parecchie cose differenti). Non ho citato il maiale per non essere troppo di parte.
EliminaComunque il giudizio sul film è più positivo che negativo, altrimenti non ne avrei parlato. :D
A me piacque molto e... molti dei difetti che elenchi, e che riconosco pure io, mi hanno fatto pensare che è plausibile, perché anche noi, oggi, viviamo in un mondo disorganizzato e allo sbando, dove spesso una fazione da contro all'altra oggi, e domani ci si allea... per cui, mi ci sono ritrovato molto bene in quella ambientazione.
RispondiEliminaLa cosa peggiore? Il camuffamento di auto odierne con improbabili carrozzerie rappezzate... vedi la Multipla su cui si muovono per metà del film! :)
Sì, beh il problema delle automobili che nel 2027 sono ancora abbastanza "retrò" ci sta ma...vabbè, si perdona. :)
EliminaIl piano sequenza/rivelazione dell'infante mi è piaciuto tantissimo. Il miglior momento del film T_T
RispondiEliminaNon condivido appieno i lati negativi che hai elencato, ma vedo che siamo concordi nel ritenerlo un buon film nel complesso.
Quindi per questa volta, niente duello con katane sulla spiaggia.
Per stavolta... >:D
Peccato, stavo già lustrando l'arma.
EliminaHa sicuramente alcune scene magistrali, il film. E' uno dei motivi per cui m'è piaciuto.
Già visto....molto bello! :D
RispondiElimina^_^
EliminaL'ho visto giusto l'altra sera in seconda serata su Rete4 (a volte "Filmissimi" c'azzecca) ed aspettavo appunto l'occasione per vederlo. Devo dire che mi aspettavo di più...più apocalisse, più storia simile a "The Island", insomma più movimentato. Invece il film parte abbastanza bene per poi continuare mediocramente, fino a raggiungere picchi di "nonsoche" (tipo la scena evitabilissima del ritorno del gruppo nella città in rovina per riprendere il neonato e le cazzabubbole varie successive, STRA-anticipate) ed al finale che non è per niente convincente, se non per il retrogusto "che succede poi?", che ha attecchito un pò male.
RispondiEliminaBuone le riprese e le ambientazioni, e poi adoro pure io Micheal Caine (e pure Dario Penne). :D
Ah l'ha fatto in tv pochi giorni fa? Non lo sapevo. La prima parte è quella sicuramente più convincente, almeno fino a quando non si scopre la ragazza incinta. La parte finale con la "guerra" però non m'è dispiaciuta.
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