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Falling Skies

Gli alieni arrivano.
Gli esseri umani pensano siano arrivati in pace e non li attaccano.
Gli alieni attaccano.
Il mondo "finisce".
I pochi umani sopravvissuti formano la "resistenza" e danno battaglia agli alieni.

I primi cinque minuti di questo telefilm prodotto da Spielberg e sceneggiato da gente che aveva scritto roba come Salvate il soldato Ryan mi aveva fatto ben sperare.
Eccolo! Il connubio perfetto tra Indipendence Day e Terminator!, avevo pensato entusiasta.

E invece no.

E' il connubio perfetto tra (il pessimo, a mio avviso) "La guerra dei Mondi" di Spielberghiana memoria (mai perdonero a Steven di aver seguito passo passo quei tre "sfigati" invece di raccontarci "la guerra dei Mondi" in puro stile Indipendence Day) e "The Walking Dead".
Con la discriminante che se The Walking Dead vive di suspance perchè non sai quello che capita, in questo Falling Skies la dinamica narrativa è di una lentezza esasperante.
Ed è noiosa.
Estremamente noiosa.

Come in The Walking Dead, dove gli zombie e la fine del mondo sono solo un pretesto per parlare di "noi" umani, anche Falling Skies vede nell'invasione aliena il pretesto per finire a parlare dell'umanità e dei suoi comportamenti nel momento in cui le convenzioni del vivere civile vengono meno.

Come già detto, però, non c'è suspance. Anzi, quelli che dovrebbero essere i colpi di scena sono assai telefonati. Gli alieni, poi, sanno troppo di "mostro" già visto.
Senza contare il fatto che i vertici delle forze armate (che convivono assieme ai civili) sono talmente idioti che devono essere imbeccati dalle dritte di un "bandito post-apocalittico" per capire come rallentare un alieno e ucciderlo.

La serie ha comunque delle potenzialità. Potenzialità non sfruttate nelle prime due ore di spettacolo offerte dal pilot.
Il protagonista principale, un ex-professore di storia "prestato" alle forze armate ribelli ha tutto quello per far "divertire" lo spettatore: il suo background di studioso gli permette di elaborare piani tattico-strategici da impiegare contro quello che sembra un nemico imbattibile, attingendo dagli esempi storici e dalle battaglie che conosce alla perfezione.
Spero che questa "conoscenza" venga messa in pratica.
Ma non ne sono molto convinto...

Per il momento, concedo il beneficio del dubbio a questa serie, mi scarico la terza puntata, e in mancanza di nulla - siamo in estate - me la guardo lo stesso. E' sicuramente una serie di quelle da vedere a cervello spento, la sera quando si è stanchi.

Al massimo, posso ripiegare sempre sulla quinta e sulla sesta stagione di Doctor Who che sto pian piano recuperando...

2 commenti:

  1. Non ho visto questo telefilm nè posso pretendere quindi di parlarne, ma colgo l'occasione per sottoporti una riflessione/domanda che volevo farti da un po'...
    Spesso e volentieri, parlando di fiction (che siano film, telefilm, e se non sbaglio anche fumetti e affini), dici che questa o quell'opera è da guardare "a cervello spento", intendendo (credo) che è un'opera godibile, ma non più di tanto, da guardare solo per svagarsi e senza pretendere nulla.
    Ora, in generale è un giudizio oggettivo e condivisibile, e sappiamo bene che il mondo abbonda di opere che non provano neanche a far riflettere lo spettatore, ma io colgo sempre una punta di disappunto/biasimo in quella frase.
    C'è davvero, o sono io che la vedo quando in realtà non è assolutamente presente nè voluta? E se c'è, è veramente tanto deplorevole confezionare un'opera di puro entertainment, senza pretesa alcuna se non quella di divertire/svagare lo spettatore per la sua durata, senza impegnarlo in filosofeggiamenti complessi sul significato della vita e dell'universo?
    O sono io che sono troppo poco "pensatore" sulle cose importanti e troppo "cazzeggiatore" sulle boiate? xD

    P.S. mi accorgo, rileggendo, che pare esserci una vena polemica in quanto ho scritto... beh, non era intenzionale! XD
    Vengo in pace, con le migliori intenzioni possibili... ^^

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  2. No, tranquillo, nessuna vena polemica.

    Il mio "da vedere a cervello spento" è proprio come l'hai inteso tu: un prodotto che mira al semplice divertimento del fruitore, senza che questi si scervelli troppo. Nè più, nè meno.

    Sono quelle opere che leggi/vedi/ascolti senza "impegno", ecco.

    "Punta di disappunto"? Uhm, ora che mi ci fai pensare, dato che quando lo scrivo lo scrivo sempre a fine articolo può dare questa sensazione.

    In realtà è proprio il mio modo di dire quello che ti ho appena scritto. E poi ci vogliono prodotti da guardare godendo solo del fatto che sono fatti apposta per distrarti.

    Sai che palle, sennò!

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