C’è questa cosa che a me mi* manda proprio al manicomio.
8 italiani su 10 non capiscono quello che leggono.
Non capiscono quello che ascoltano.
Non riescono a seguire un discorso formale complesso, e non sono in grado di riformulare, a modo e a parole loro, il pensiero altrui.
Queste cose le scrivevo 3 anni e mezzo fa QUI.
Profetico? Niente affatto. Semplicemente constatavo la realtà dei fatti.
E oggi com’è la situazione?
Peggiorata. E di molto. Per il semplice motivo che quelle 8 persone di cui sopra stanno rendendo il mondo un posto dove ignoranza, intolleranza, xenofobia, estremismo, intransigenza, radicalismo, eversione e razzismo sono all’ordine del giorno.
Non si spiega, altrimenti, come nell’anno 2017, con la conoscenza #totaletombale a portata di click, “l’Europa dei diritti” sembra ripiombata nel medioevo culturale in preda a fascismi 2.0**; non si spiega come il liberalissimo e sempre ospitale Regno Unito abbia votato a favore del Brexit; non si spiega come la terra della libertà e delle opportunità che corrisponde al nome di Stati Uniti d’America abbia votato un tizio che dice di voler alzare muri, di deportare gli immigrati, o di limitare le visite e gli accessi al paese (anche ai turisti).
Non sembra: ma è tutto collegato.
E ce lo meritiamo.
Di chi è la colpa?
Come direbbe il “V” cinematografico: “Non c’è che da guardarsi nello specchio”.
Abbiamo condotto la nostra civiltà a un livello di semplicità tale che i messaggi complessi non vengono più compresi, recepiti o tollerati.
8 su 10 non sono in grado, non hanno gli strumenti (o non vogliono?) capire un semplice messaggio che vada al di là dell’elementarità più spicciola.
Primo: farebbe perdere loro tempo prezioso.
Secondo: anche il messaggio elementare sta diventando complicato da decifrare.
L’informazione “mainstream”, coi i suoi testi, le sue disanime e i suoi approfondimenti, ha lasciato il posto a icone e immagini da “meme” sui social network, capaci di far passare il messaggio sbagliato. E poco importa se l’immagine è veritiera o è una bufala; nel momento in cui viene condivisa, diventa vera grazie al vox populi.
E troverà il supporto della superficialità della maggioranza della comunità.
I libri non li legge più nessuno.
E il libro come “oggetto dispensatore di cultura” è divenuto ormai un feticcio leggendario, dato che tutti ormai passano per la pubblicazione, a prescindere se sappiano
Anche noi che “abbiamo studiato” (e che certi fenomeni li riusciamo ad analizzare e a vedere con un certo distacco) contribuiamo a peggiorare un sistema che ormai non sembra avere vie d’uscita.
Prendete anche quest’articolo, che ha un titolo fondamentalmente clickbait – per quanto basato su fondamenti “scientifici”.
Cosa sarebbe successo se avessi provato a cercare un titolo più “politicamente corretto”?
Esatto: meno visualizzazioni, meno click, meno lettori.
E di chi è la colpa?
È mia che non riesco a diffondere viralmente un messaggio (che credo possa interessare molti)?
O dei lettori, che se vedono un titolo “X” con un contenuto “Z” se ne infischiano perché il titolo non vuol dire nulla, ma si riversano in massa a leggere se lo stesso contenuto “Z” proposto col titolo “Y” gli offre l’idea di potersi sfogare e fare polemica?
Prendete anche i miei amyketty fumettosi Dario Moccia e Dellimellow***, che intitolano alcuni loro video come “L’ennesimo film che nessuno ha cagato” o “Pizza Burger con l’artista Ortolano – Altro che Cicciogamer89”.
Due video meravigliosi, tra l’altro.
Il primo perché parla di un film splendido (che davvero abbiamo visto in 3), il secondo perché ti mostra questo tizio che con verdure di vario tipo crea figure, statue e opere d’arte splendide.
La domanda che mi pongo io è: c’era bisogno di utilizzare quei titoli “forti”?
Probabilmente no.
Ma se andate a leggere i commenti l’opinione diffusa è che “bisogna mettere un titolo fuorviante a causa del marketing, perché se Dario faceva un video intitolato – Anomalisa: un capolavoro – e Delli caricava – A cena con l’Ortolano**** -, a parità di contenuto, nessuno li avrebbe visti”.
Stiamo alimentando (e abbiamo alimentato) un sistema che lentamente – e inesorabilmente – ci porterà ad alzare sempre di più l’asticella della semplificazione, fino ad arrivare alla dissoluzione del contenuto per inesistenza dello stesso.
E se questo succede in piccolo e a livello “amatoriale” su blog, social network e youtube, immaginate cosa potrebbe accadere se qualcuno ai piani alti decidesse di far leva su quelle 8 persone che non comprendono un discorso complesso, e utilizzare tecniche “marketing” scorrette a scopo di propaganda.
Inoltre, arrivati a questo punto, è impossibile non farsi le seguenti domande:
Cosa succederà quando saranno finite tutte le combinazioni di tutti i titoli clickbait esistenti?
Cosa succederà quando le bufale prenderanno definitivamente il sopravvento sulla normale informazione?
Cosa succederà quando l’ignoranza deciderà al posto del comune buon senso?
In un certo qual modo, basta aprire la finestra di casa e dare un’occhiata al mondo che ci circonda per avere una risposta (e una previsione sul futuro che ci attende).
Dieci anni fa, in televisione, succedeva questo. Veniva bollato come trash inaccettabile.
Oggi è la norma.
Immaginate come saremo, da qui a 10 anni.
Roba che le puntate di Black Mirror ci sembreranno una sit-com.
Vi pare?
------------
*Iniziare un articolo sulla comprensione di un testo con un orrore sintattico: check! – però suona bene, dai!
**Questo è un discorso serio che prima o poi dovremo affrontare.
***Spero non ne abbiano a male; sono persone intelligenti, so che capiranno.
****La critica qui è che non c’era bisogno tirare in mezzo un altro youtuber (cicciogamer89) che, al netto del canale videoludico, campa esclusivamente di vittimismo e polemiche, per dare visibilità all’Ortolano.
8 italiani su 10 non capiscono quello che leggono.
Non capiscono quello che ascoltano.
Non riescono a seguire un discorso formale complesso, e non sono in grado di riformulare, a modo e a parole loro, il pensiero altrui.
Queste cose le scrivevo 3 anni e mezzo fa QUI.
Profetico? Niente affatto. Semplicemente constatavo la realtà dei fatti.
E oggi com’è la situazione?
Peggiorata. E di molto. Per il semplice motivo che quelle 8 persone di cui sopra stanno rendendo il mondo un posto dove ignoranza, intolleranza, xenofobia, estremismo, intransigenza, radicalismo, eversione e razzismo sono all’ordine del giorno.
Non si spiega, altrimenti, come nell’anno 2017, con la conoscenza #totaletombale a portata di click, “l’Europa dei diritti” sembra ripiombata nel medioevo culturale in preda a fascismi 2.0**; non si spiega come il liberalissimo e sempre ospitale Regno Unito abbia votato a favore del Brexit; non si spiega come la terra della libertà e delle opportunità che corrisponde al nome di Stati Uniti d’America abbia votato un tizio che dice di voler alzare muri, di deportare gli immigrati, o di limitare le visite e gli accessi al paese (anche ai turisti).
Non sembra: ma è tutto collegato.
E ce lo meritiamo.
Di chi è la colpa?
Come direbbe il “V” cinematografico: “Non c’è che da guardarsi nello specchio”.
Abbiamo condotto la nostra civiltà a un livello di semplicità tale che i messaggi complessi non vengono più compresi, recepiti o tollerati.
8 su 10 non sono in grado, non hanno gli strumenti (o non vogliono?) capire un semplice messaggio che vada al di là dell’elementarità più spicciola.
Primo: farebbe perdere loro tempo prezioso.
Secondo: anche il messaggio elementare sta diventando complicato da decifrare.
E troverà il supporto della superficialità della maggioranza della comunità.
I libri non li legge più nessuno.
E il libro come “oggetto dispensatore di cultura” è divenuto ormai un feticcio leggendario, dato che tutti ormai passano per la pubblicazione, a prescindere se sappiano
Anche noi che “abbiamo studiato” (e che certi fenomeni li riusciamo ad analizzare e a vedere con un certo distacco) contribuiamo a peggiorare un sistema che ormai non sembra avere vie d’uscita.
Prendete anche quest’articolo, che ha un titolo fondamentalmente clickbait – per quanto basato su fondamenti “scientifici”.
Cosa sarebbe successo se avessi provato a cercare un titolo più “politicamente corretto”?
Esatto: meno visualizzazioni, meno click, meno lettori.
E di chi è la colpa?
È mia che non riesco a diffondere viralmente un messaggio (che credo possa interessare molti)?
O dei lettori, che se vedono un titolo “X” con un contenuto “Z” se ne infischiano perché il titolo non vuol dire nulla, ma si riversano in massa a leggere se lo stesso contenuto “Z” proposto col titolo “Y” gli offre l’idea di potersi sfogare e fare polemica?
Prendete anche i miei amyketty fumettosi Dario Moccia e Dellimellow***, che intitolano alcuni loro video come “L’ennesimo film che nessuno ha cagato” o “Pizza Burger con l’artista Ortolano – Altro che Cicciogamer89”.
Due video meravigliosi, tra l’altro.
Il primo perché parla di un film splendido (che davvero abbiamo visto in 3), il secondo perché ti mostra questo tizio che con verdure di vario tipo crea figure, statue e opere d’arte splendide.
La domanda che mi pongo io è: c’era bisogno di utilizzare quei titoli “forti”?
Probabilmente no.
Ma se andate a leggere i commenti l’opinione diffusa è che “bisogna mettere un titolo fuorviante a causa del marketing, perché se Dario faceva un video intitolato – Anomalisa: un capolavoro – e Delli caricava – A cena con l’Ortolano**** -, a parità di contenuto, nessuno li avrebbe visti”.
Stiamo alimentando (e abbiamo alimentato) un sistema che lentamente – e inesorabilmente – ci porterà ad alzare sempre di più l’asticella della semplificazione, fino ad arrivare alla dissoluzione del contenuto per inesistenza dello stesso.
E se questo succede in piccolo e a livello “amatoriale” su blog, social network e youtube, immaginate cosa potrebbe accadere se qualcuno ai piani alti decidesse di far leva su quelle 8 persone che non comprendono un discorso complesso, e utilizzare tecniche “marketing” scorrette a scopo di propaganda.
Inoltre, arrivati a questo punto, è impossibile non farsi le seguenti domande:
Cosa succederà quando saranno finite tutte le combinazioni di tutti i titoli clickbait esistenti?
Cosa succederà quando le bufale prenderanno definitivamente il sopravvento sulla normale informazione?
Cosa succederà quando l’ignoranza deciderà al posto del comune buon senso?
In un certo qual modo, basta aprire la finestra di casa e dare un’occhiata al mondo che ci circonda per avere una risposta (e una previsione sul futuro che ci attende).
Dieci anni fa, in televisione, succedeva questo. Veniva bollato come trash inaccettabile.
Oggi è la norma.
Immaginate come saremo, da qui a 10 anni.
Roba che le puntate di Black Mirror ci sembreranno una sit-com.
Vi pare?
------------
*Iniziare un articolo sulla comprensione di un testo con un orrore sintattico: check! – però suona bene, dai!
**Questo è un discorso serio che prima o poi dovremo affrontare.
***Spero non ne abbiano a male; sono persone intelligenti, so che capiranno.
****La critica qui è che non c’era bisogno tirare in mezzo un altro youtuber (cicciogamer89) che, al netto del canale videoludico, campa esclusivamente di vittimismo e polemiche, per dare visibilità all’Ortolano.
Purtroppo non vedo soluzioni all'orizzonte. Pensavo al miglioramento del sistema scolastico, ma anche le persone "colte" cedono alla semplicità quando possono. È la natura umana, ci vuole sforzo per non darle corda, e non tutti hanno voglia di sforzarsi.
RispondiElimina(Comunque quel post del hater dei libri è agghiacciante)
Agghiaggiande (cit.) sul serio
EliminaSempre più convinta che il film "Idiocracy" non abbia tutti i torti
RispondiEliminaSiamo già ben oltre Idiocracy sotto molti aspetti. E dire che 10 anni fa sembrava un film scemotto...
EliminaNon ho capito niente, ma è chiaro che sei un professorone represso che ha studiato la vita dai libri invece di viverla.
RispondiEliminaMa avendo invidia del ragazzo popolare a scuola, che invece non leggeva neanche un libro, adesso cerchi di agganciare noi campioni di vita vissuta con i clickbait, sentendoti poi persino in colpa.
LA VITA INSEGNA, NON SOMMOBUTA!
P.S.S. (P.S.Serio) in realtà il tuo vero clickbait che dovrebbe farti scaturire questa mega analisi di coscienza di metà testo è il tweet di Di Maio, non il titolo in sè.
Quello rappresenta esattamente uno dei problemi della comunicazione di oggi, dove l'ignorante si autogratifica puntando a quello più ignorante di lui (che poi lo è davvero?) insieme al resto del popolino, non alzando invece più lo sguardo verso chi a sua volta ride di loro.
Che poi il povero Di Maio ha cannato 3 volte il congiuntivo. Una volta, lo scrivi di fretta, può capitare. Ma 3...
Elimina"Serio candidato alla presidenza del consiglio" (cit.)
Caro sommobuta, neanche io mi rassegno a questa oltraggiosa deriva. fortuna che esistono ancora persone e luoghi (si dai come te e il tuo blog che mi era mancato) che s'indignano e che non si lasciano andare alla rassegnazione. è spiacevole fare parte della minoranza, ma spero davvero con tutto il mio cuore che prima o poi, magari senza eventi catastrofici eh, la gente possa rivalutare il proprio percorso e capire che, forse, se le cose che ti piacciono e che ti fanno stare "bene" in realtà ti portano a non capire il mondo in cui vivi, probabilmente non stai così bene come pensavi... chissà
RispondiEliminaPS - un ringraziamento speciale va al tuo lato "egocentrico" di cui parlavi qualche giorno fa...
sono molto felice di poter di nuovo leggerti e guardare i vari commenti dei tuoi appassionati come me.
Non ti conosco, ma ti voglio bene :-)
Mario Franchi
Grazie di cuore, davvero, Mario :)
Elimina42
RispondiEliminaLa vita, l'universo, tutto quanto, cos'
Elimina(settimana prossima sto a Napoli, da domenica a giovedì, organizziamoci per una serata)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaConsiglio la visione del film '' lui è tornato'', molto ben fatto e del tutto veritiero
EliminaIl film non mi è piaciuto per nulla. Regia pessima, scenografia bruttissima. Viceversa, il libro è meraviglioso (credo ne parlammo qui sul blog tantissimo tempo fa - credo)
EliminaE' interessante, ma forse è una discussione trattata in maniera un pochino troppo compressa.
RispondiEliminaHai ragione. Ma purtroppo (e qui rientriamo nel problema della semplificazione) quando scrivo un articolo cerco solo di dare un input (e non sforare mai oltre un limite di parole). :)
EliminaGr8 b8 m8
RispondiEliminaPer me queste notizie sono devastanti, quindi applico una negazione totale: per me non sono vere!
RispondiEliminaLo sai, non voglio essere ridondante!
Ah, " immaginate cosa potrebbe accadere se qualcuno ai piani alti decidesse di far leva su quelle 8 persone che non comprendono un discorso complesso, e utilizzare tecniche “marketing” scorrette a scopo di propaganda." Non sta già succedendo? È da quando è scoppiato il fenomeno Grillo che, personalmente, lo addito (il fenomeno, non grillo stesso) come neofascismo, non a caso; e il buon (...) Salveenee non è così distante per me.
Sì, beh, la domanda era "retoricissima". :)
EliminaCiao Angelo,
RispondiEliminaio ho letto, ma *derp derp* non ho capito la frase:
"E il libro come “oggetto dispensatore di cultura” è divenuto ormai un feticcio leggendario, dato che tutti ormai passano per la pubblicazione, a prescindere se sappiano"
:D
Anch'io ho esitato su quel passaggio.
EliminaMa siamo noi due che rientriamo in quei famosi 8/10 o è proprio il Sommo che scrive col culo? XD ❤️
Il testo l'ho inteso come "al giorno d'oggi pubblicano cani e Porci", che poi - detto dal Sommo - dovrebbe essere autoreferenziale
Non sono riuscito a editare perchè sono tornato oggi. Non so perchè, si è mangiato un pezzo.
EliminaMa era proprio "al giorno d'oggi pubblicano cani e porci". ;)
Centrato in pieno. :3
Volevo dirtelo in privato, ma lo dico qui che magari interesa anche ad altri - cerca su Youtube un vecchio documentario della BBC intitolato "The Century of Self".
RispondiEliminaAl di là degli approfondimenti sui Nazisti e sulle suore lesbiche (e con questo, abbiamo garantito che in molti lo vadano a cercare), il documentario spiega molto bene come l'abbassamento del livello nella comunicazione sia stata una strategia studiata, e in crescita, per oltre un secolo. Fornisce anche i nomi dei colpevoli.
Recupero, recupero senz'altro. :D
EliminaArigatò, sensei.
Salve, io sono uno che non legge mai libri
RispondiElimina..a parte una valanga di testi universitari, ma quelli non contano
(Peraltro, gia' una volta ho avuto uno scambio di battute con te sul tema dei "libri come forma suprema di cultura", ma non intendo riesumarlo, qui sarebbe fuori luogo)
Sono felice di aver letto quest'articolo.
Io, "arbitrariamente e presuntuosamente", empatizzo con i due su dieci e il degrado culturale cui cenni mi tormenta da anni, perche' mi fa sentire solo.
Il tuo articolo mi fa sentire meno solo. Nondimeno, ti espresso con parole e argomenti migliori dei miei
Faccio comunque osservare, per completezza, che la coscienza dell'uomo di cultura ha i suoi tranelli, che tolgono lucidita' alle analisi.
-La cultura e' uno dei modi usati dalle persone per sentirsi sovraelevati rispetto alla massa. Talvolta l'impulso alla lettura e' una forma di reazione alla mortificazione sociale cui si e' sottoposti.
-La cultura e' una reazione alla paura del caos.
Il mondo in cui e' caotico oltre ogni limite. La "curiosita' intellettuale", dal mio punto di vista, nasce come reazione a questo caos, come un tentativo di mettervi ordine.
Il caos, gaurdato veramente in faccia, fa paura
Forse anche questi due punti sono fuori luogo, perche' io stesso protendo verso la "spinta intellettuale" come ad un male minore. Ma per dovere, ripeto, ho ritenuto di esprimermi in merito
Grazie per il pensiero.
EliminaIo credo di appartenere alla razza di quelli spinti dalla curiosità. Se leggo (tanto) è solo perchè sono curioso. Spesso da un argomento passo a un altro totalmente all'opposto, solo perchè magari mi ha incuriosito una particolarità.
Hai fatto una mezza analisi di come funziona in questo momento la comunicazione nel mondo, e ci sta, in effetti, è così che funziona. Ma c'è una cosa che mi fa riflettere: quanto si potrà andare avanti? FERMO! Io non dico che sia sbagliato, per me ciò che succede adesso nel mondo è semplicemente ciò che DEVE succedere. È una fase che il genere umano sta attraversando. Ora, da questo punto di vista, si possono fare le previsioni più brutte e disparate, l'uomo ha la memoria corta si sa (vedi prima e seconda guerra mondiale), ma è proprio questo il punto: siamo fatti così e cambiare significherebbe non essere più umani. Noi dobbiamo crescere, e per farlo abbiamo bisogno di tanto tempo, e di sbagliare tante tante tante volte. Si può cercare di migliorare nel nostro piccolo, ma non di cambiare radicalmente l'umanità del genere umano.
RispondiEliminaI romani, che erano gente pratica, dicevano una cosa semplice ma d'impatto: Errare humanum est, perseverare autem diabolicum
Elimina(e credo che noi stiamo perseverando, e di moltissimo) :)
EliminaAllora come dici tu bisogna in qualche modo intervenire, se qualcosa non ci piace la cambiamo o cerchiamo di migliorarla. Secondo me è possibile ovviamente cambiare, ma nel modo come l'ho descritto sopra, cioè dopo tanto tanto tempo. Tu invece dici che così non va bene, ma quindi, cosa avresti in mente di fare per migliorare il mondo?
Eliminabuongiorno Sommo!
RispondiEliminaintanto...bentornato (in pianta stabile) sul tuo canale!
credo che la vera notizia triste non sia tanto che "8 persone su 10 non capiranno questo articolo"...ma che "8 persone su 10 NEMMENO tenteranno di leggerlo" questo articolo! :(
purtroppo mi sto accorgendo che tra le generazioni come la nostra (nata dai primi anni 80 in avanti) e quella di mia sorella (nata nel 74) c'e' una differenza abissale in fatto di cultura generale...
sicuramente l'esplosione della tv generalista prima, dell'internetto poi e dei tablet (ergo la "fusion" delle prime 2) ha dato una "bella potata" ai possibili "lettori seriali", il resto lo hanno fatto le varie "riforme" della scuola, dove ormai...per arrivare ad avere una "media" diplomati/laureati in linea con quella europea, si promuovo cani e porci (senza offesa, sommo :D )
mio nipote (classo 2004) e' un bambino sveglio...a scuola e' anche bravo...ma ai miei tempi...non venivi promosso alle elementari con 10 in matematica se non sapevi a menadito le tabelline...idem alle medie...mio nipote, non sapendole bene...ma sapendole comunque meglio dei propri compagni di classe...emerge e risulta tra i migliori!
idem nelle altre materie...ormai la media e' talmente bassa che anche l'eccellenza si e' abbassata...e questo e' un problema (soprattutto per l'italia) per il futuro!
intanto perche' questa massa di "analfabeti istruiti" sta invadendo / invadera' il "mondo" VOLENDO VOTARE...inoltre, guardando all'orticello chiamato "Italia", la ns forza (che e' quello che, ad oggi, ci evita di fare la fine della Grecia) e' l'eccellenza in diversi settori: dalla moda, all'ingegneria, dalla cucina al design...piu' tutto quello che e' il patrimonio culturale...ma se le future "eccellenze" non saranno all'altezza, la ns economia andra' a scatafascio...ci potrebbe salvare il patrimonio artistico...ma anche quello non sapremo valorizzarlo e preservarlo! quindi...siamo nella merda!
anche perche'...non e' che se domani il consiglio dei ministri varasse una riforma scolastica generale che riportasse tutto al 1980 (quando mia sorella inizio la scuola),dopo domani avremmo di nuovo delle ECCELLENZE ECCELLENTI...
insomma...abbiamo perso almeno 20 anni...ma se non si fa qualcosa...ne perderemo altri...ed il processo diverra' irreversibile!
- lettori = - cultura
- cultura = - eccellenza
- eccellenza = - lavoro
- lavoro = + poverta
------------------------
-lettori = + poverta'
Questi sono i tuoi post che mi fanno riflettere, caro Sommo.
RispondiEliminaMi ritrovo con tutto quello che hai scritto, ma ammetto che l'argomento è davvero lungo e forse sono la persona meno indicata per aggiungere altro. Solo su un pensiero voglio soffermarmi.
Proprio ieri pensavo ai famosi titoli clickbait. Mi sono soffermato proprio sui nomi citati.
Mi sono detto: "Ma Dario Moccia e Dellimellow ne hanno davvero bisogno?"
Mi sono risposto: "No, loro sono dei bravi oratori. Non ne hanno il bisogno. Anzi forse ne abusano troppo".
Poi quello stesso giorno ho trovato un video (vecchio di un anno) di HumanSafari intitolato: "GIAPPONE CHE DELUSIONE! • Difetti di un paese perfetto".
Il video inizia con una finta polemiche sul Giappone che dura quasi cinque minuti. Alla fine dei cinque minuti, il proprietario del canale (credimi non ricordo il nome) parte con il discorso serio. Ma prima di andare avanti, ammette che è costretto ad usare i titoli Clickbait e le finte polemiche per far far arrivare i suoi video a tutti. E anche quel video non ne aveva proprio il bisogno...
Però mi ha fatto capire la testa dell'utente medio. Quindi mi sono dovuto ricredere anche su Delli e Dario...