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Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...

Lo sapevate? C'è una nuova moda su internet! Quella dello scrittore che stalkera l'autore quando gli lascia una recensione negativa!
La settimana scorsa mi sono ritrovato tra i messaggi privati di Facebook (nella cartella oscura di “Altri messaggi”) una richiesta singolare. Un autore (o un’autrice – tale Azia Medea Rubinia Mantinea) di un libro mi domandava il perché avessi lasciato un feedback negativo al suo libro.
Ho avuto un terrificante deja-vù. Perché una cosa del genere mi era già capitata. E la situazione, come potete leggere QUA, era sfuggita leggerissimamente di mano.
Ma ho promesso all’autore (o all’autrice?) che ci avrei dedicato un articolo.
E quindi parliamone, di questo orrore denominato Domine et Serva di Azia Medea Rubinia Mantinea, ovvero uno dei libri più brutti che abbia mai letto in vita mia.
Perché è così tremendo?


Diciamo che "la signora Belli" (cit.) lo spiega in maniera più che esaustiva perché il libro in questione è terrificante. Potrei aggiungere altri seimila appunti su quello che non va – storicamente parlando – di questo libro, essendo io, guardacaso, uno storico antico.
Ma per questa volta passo.
E spiego all’autore (o all’autrice) il perché.

Partendo dal fatto che tu ti sia presentato/a con un “nickname” e non con il tuo vero nome (il che mi fa pensare a te come a un fantasma e non come a una persona reale che cerca un eventuale “confronto”, e abbassa ancor più drasticamente il giudizio che ho nei confronti del tuo libro – poiché, in buona sostanza, è come se io chiedessi a un mio “hater” di avere una critica nel merito e mi presentassi a lui come “Nipote di Mubarak”) non sta a me spiegarti perché il tuo libro, per me, è un brutto libro.

E ha pure una copertina graficamente imbarazzante

Ho già perso del tempo prezioso a leggerlo, non ne perderò altro per vivisezionarlo*.
Ad ogni modo, un paio di cose voglio dirtele: si presuppone che chi scrive abbia, tra le tante qualità, anche quelle dell’autocritica.
Quelli che non hanno questa qualità, ma pensano di aver scritto il capolavoro del secolo (e lo –auto-pubblicano), ovviamente, nel 99,99% dei casi ha consumato solo carta. Penso che una persona dotata di un minimo di intelligenza dovrebbe avere il buonsenso di capire quando il proprio prodotto può essere (oggettivamente) un qualcosa di valido, oppure se è meglio lasciar stare.
E lo so, è un esercizio difficile quello di leggere un qualcosa “di proprio” con occhio “alieno ed esterno”.
Ma chi non lo fa, pensa di aver fatto un lavoro decente, e si lancia sul mercato, poi deve essere pronto a beccarsi anche le critiche.
Perché diciamoci la verità: un libro con un incipit del genere, come mai potrebbe proseguire?


Vorrei sottolineare i nomi tipicamente romani...

Quando sono tornato a Napoli il mio amico Nicola mi ha chiesto perché non avessi ancora buttato fuori il “Romanzo Nerd” annunciato più di una volta da queste parti. La mia risposta è stata semplice: “Ho il buon gusto di non farlo leggere in giro”.
Non perché (secondo me) sia scritto male, non perché (secondo me) non sia strutturato bene, non perché non sia (a mio parere) una buona (e divertentissima) storia: ma perché credo che certe cose sia meglio tenerle per me.

Gli autori facciano gli autori, e i lettori facciano i lettori. Ed essendo in questo caso io il lettore, non sono tenuto a dare lezioni di scrittura ad un autore. Non ne ho mai date, e mai ne darò. Anche perché non vedo perché dovrei farlo.
Viceversa, da lettore, posso dare il mio giudizio. Che è negativo. E posso anche limitarmi a un giudizio molto sommario senza entrare troppo nel merito. Il libro non mi è piaciuto. È brutto. È scritto male.
Stop.
E già questo basta e avanza.
Perché scusate: voi entrereste mai nel dettaglio del “perché” film come Game Therapy o Alex l’ariete siano pessimi film quando già dal primo frame è lampante la qualità dei suddetti?
Inoltre vorrei ricordare all’autore (o all’autrice?) che i feedback non sono per l’autore: sono proprio per i lettori. Che possono farsi un’idea del libro in questione.
Dopodichè Amazon mette a disposizione uno strumento bellissimo: l’anteprima. E già da quella, oltre alle recensioni, qualsiasi lettore può farsi un’idea se il libro in questione sia bello o brutto.



Inoltre mi sento di aggiungere una cosa: è squallidissimo stalkerare quelli che ti lasciano una recensione negativa. È una cosa che un autore non dovrebbe MAI e poi MAI fare in vita sua. Sia perché, come già scritto, è un’azione tristissima, sia perché denota la mancanza di professionalità dell’autore stesso.
E per carità, capisco benissimo che una recensione negativa fa male: e allora cosa dovrei fare, quando al nuovo saggio su Dragon Ball leggo feedback del tipo “Ho letto tutti i saggi di sommobuta, gli altri mi erano piaciuti tantissimo, questo mi ha fatto schifo”, vado a vedere le recensioni del tipo, e mi accorgo che si è premurato di dirmi che il libro X fa schifo, ma non che gli altri tre gli sono piaciuti? Dovrei indire una fatwa nei suoi confronti e inviargli membri dell’Isis a decapitarlo** per non avermi lasciato feedback positivi?


Potrei infine andarci giù pesante con il fatto che questo libro è stato sponsorizzato su facebook/twitter/instagram/amazon/blog/vattelapesca da diversi autori indie, che si sono spellati le mani sulla sua bellezza. O del fatto che su amazon, su 12 feedback, solo 4 siano "acquisti verificati". E che tre siano feedback negativi, e uno positivo. Quelli non verificati (ma che strano, ma che combinazione!) sono tutti positivi.
Ecco, a chi ha partecipato a questo giochino perverso, mi va di dire una cosa: qua nessuno è fesso.
Il giochino del “subXsub” di YouTubiana memoria la conosciamo.
Tutti.

Con la differenza che un professionista non gioca sporco, crede sul serio nel suo prodotto e la qualità, come sempre, viene premiata.
A differenza di quello dell’imbrattacarte.

Se volete, potete continuate pure con i “subXsub”, ma vi prego: non stalkerateci più. State al vostro posto di "autori". Pensate solo a scrivere.
Cosa penserà la gente quando cercherà su Google Azia Medea Rubinia Mantinea?
Personalmente non lo so, ma se qualcuno capiterà da queste parti, forse non ci farà proprio una bellissima figura…

Voi che ne dite?

--------------

* Ma cinque minuti per un articolo come questo riesco ancora a trovarli…
**Sì, probabilmente dovrei…

16 commenti:

  1. Sommocheccazzodici? Alex l'Ariete è un capolavoro del cinema italiano!

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  2. Non saprei dire se è vero che una persona intelligente sa capire se il proprio lavoro è valido o meno. Con tanta esperienza si può diventare più autocritici, ma secondo me è del tutto impossibile valutarsi da sé in maniera del tutto oggettiva. Almeno, io non ci riesco :D .

    Per il resto, sono totalmente d'accordo con te. Anche a me è capitato a volte che mi contestassero delle recensioni, anche alcune con voti non negativi ma comunque critiche per certi versi. Secondo me è una mancanza vera di professionalità: posso capire che giudizi negativi facciano male, ma a contestarli si fa solo la figura dei piagnucoloni che non sanno stare a una critica. Anche a me hanno fatto male certe critiche (non parlo di recensioni, quanto più di pareri "privati"), ma invece di mandare al diavolo chi me le ha fatte ci ho riflettuto. Col tempo mi sono accorto che erano critiche legittime, e ho cercato di lavorare per migliorare, per non fare più gli stessi errori. I pareri negativi mi hanno fatto crescere molto: per questo penso che chi non le accetta difficilmente può arrivare ad alti livelli (di qualsiasi campo si occupi), rimarrà sempre un dilettante :) .

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    1. Io credo che una persona "del mestiere" sappia comunque valutare se il suo lavoro è quantomeno degno o meno. Ma è il mio pensiero, eh.
      Poi sulle critiche costruttive, ci mancherebbe. I miei saggi (e i miglioramenti-?- fatti in questi due anni) sono figli delle critiche ricevute.

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    2. No, sommobuta (ma che vai a giudicare l'uso di un nickname se poi ti firmi "sommobuta"?). E' dimostrato matematicamente (vedi i teoremi di incompletezza di Godell) che non è possibile autovalutarsi correttamente. Da qualche parte dovrai per forza autoreferenziarti... o chiedere a qualcuno "fuori" di offrire un rispecchiamento.
      Una recensione negativa è come il "piccolo particolare" che Vitangelo Moscarda scopre grazie a sua moglie e che, da solo, non avrebbe mai potuto notare.
      Quando ho trovato il link a questo articolo, onestamente, mi aspettavo una disanima dal punto di vista storico: io non sono uno storico e la "storia" la conosco solo grazie ai libri del liceo e, nel caso di Cesare & Augusto, anche grazie ai libri di Spinosa.
      Più qualche versione di Marziale che mi faccio quando ho voglia di alzar su il... morale.
      Invece mi sono ritrovato a leggere una serie di critiche fini a se stesse e di lodi sperticate alla tua riverita persona. Gran cosa l'autostima, per carità, ma...
      Qual era lo scopo? Stroncare il libro?
      Benissimo. Stroncalo perdio: esponi i fatti. L'unica critica negativa riferita al testo è stato che i nomi non sono romani. Bene. Apro google e cerco l'etimologia di Riannon e Aife e scopro che sono legati alla mitologia celtica. Sempre dal testo che riporti si desume che il padre delle due ragazze è un funzionario che viaggia molto nel nord dell'impero romano e la moglie ha origini celtiche.
      Mi faccio due conti e dico: ok, sono coerenti con l'ambientazione (magari invece leggo il resto del libro e scopro che è una "madre"), che mi sta a criticar 'sto signore?
      Una recensione, per essere apprezzabile, va motivata. Non deve esprimere giudizi assoluti, ma relativi e legati alla proprio retroterra culturale.
      Sono uno storico, l'autore a pagina 135 ha fatto comunicare, nel 39 avanti Cristo, il console Caio Marcello e sua moglie Petronia con un cellulare.
      Una critica del genere è una critica motivata.
      Quando leggo una recensione su amazon ci sta che compaiano poche sentite parole. Quando leggo su un blog una cosa del genere... fai un bel respiro e offri il tuo sapere di storico invece di sentenziare su un presunto stalking (che è un reato ed è un'altra cosa).
      È nel tuo interesse.
      Sempre nel tuo interesse ti suggerisco di cambiare il titolo a questo articolo.

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  3. Dal mio punto di vista: se l'avesse messe sul "consiglio" e sullo scambio d'opinione (in modo di ricavarne qualcosa di costruttivo) sarebbe stato diverso.
    Tipo: "Ciao Sommobuta, ho letto che non ti è piaciuto il mio libro. Secondo te quali sono stati i difetti? Tu che sei esperto nella pubblicazione di saggi, cosa mi consigli per migliorarmi? Grazie mille, ecc ecc."
    Forse così sarebbe stato diverso.

    Ovviamente non è andata così...
    Citando Dellimellow, il/la nostro/nostra Azia Medea Rubinia Mantinea ha fatto "rosik"....

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    1. Il punto è un altro. L'autore/autrice si è approcciato/a in questa maniera, anche in maniera gentile. Ma è un approccio sbagliato. Nel senso che è altamente sbagliato contattare privatamente chi ti ha criticato per chiedere delucidazioni in merito al tuo lavoro. Non stiamo parlando di un articolo su di un blog o di un video su YT, dove la cosa è più "user friendly", e quindi hai un rapporto "a tu per tu" col creatore di contenuti, che ti propone un contenuto in maniera gratuita (guadagnandoci dalle pubblicità, certo, ma in sostanza non ti vende nulla).

      E' come se Oda venisse a lamentarsi privatamente di uno One Piece Report in cui lo critico. Inquietante. E non professionale, ti pare?

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    2. Ora ho capito. Con l'esempio che mi hai fatto mi è tutto più chiaro.
      Aggiungo anche dopo il post mi sono fatto una ricerca per conoscere meglio il soggetto... Eh si, "subXsub" sono innumerevoli! Per giunta anche da siti che seguo spesso...
      Caspita

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    3. D'accordo con quello che dici buta, resta il fatto che con questo articolo sei passato dalla parte del torto.
      Dovevi dirle queste cose, queste specifiche cose in privato, in risposta alla sua richiesta. Fare un articolo così, pubblico, è stato un errore.

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  4. Le faccio una recensione negativa solo perché la ritengo responsabile di un coinvolgimento nella posposizione della (eventuale?) futura pubblicazione del romanzo nerd.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Ok, all'inizio ho letto questo articolo e ho ghignato: sta porella se l'è andata a cercare e poi ammetti in commento che in realtà sta tizia ti ha chiesto gentilmente di illuminarla.
    Avrà peccato di ingenuità, ma con questo post tu hai decisamente peccato di arroganza, sei ai limiti della diffamazione e se non ti ha denunciato dovresti solo che ringraziarla.
    Vengo sul tuo blog raramente e faccio ogni volta incetta di post, tutti molto simpatici e irriverenti, ma con questo mi sei proprio scaduto.
    Poi sono anche andato a guardare e non ho per niente trovato questo subXsub di cui l'accusi: al massimo rimanda ai suoi follower i link degli articoli che la riguardano, non vedo questi continui scambi che giustificano la definizione subXsub.
    Mi spiace, ma hai toppato alla grande, #totaletombale. Dovresti scusarti, perché se qualcuno - come me - legge questo articolo non pensa che a farci la figuraccia sia lei, ma sei tu che fai tanto rosik.

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  7. Come ha anche detto Moreno Burattini, una volta che l' opera esce è ANCHE dei lettori soprattutto! E se uno lascia un feedback negativo è perché non gli è piaciuto. E nel caso i troll li deve mettere in conto!

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